Biblioteca delle Donne: Lidia Poët
Si è inaugurata il 13 gennaio 2008 presso Villa Giuliano, sede del municipio di Porte l’inaugurazione della prima biblioteca di genere nazionale intitolata a Lidia Poet,
Situata di fianco alla sala consigliare, nell’edificio edificato nella seconda metà del XIX secolo e posto all’interno di un ampio parco con giardino all’italiana, intitolato alla memoria del partigiano Angelo Giai medaglia di bronzo al valor militare.
Si accede direttamente dal giardino in questo nuovo spazio culturale che contiene libri scritti esclusivamente dalle donne per le donne, ma aperto anche al mondo maschile per conoscere meglio il pensiero femminile.
Superiore ad ogni più rosea attesa è stata la partecipazione d’autorità pubbliche e di cittadini che si sono dovuti letteralmente ammassare negli spazi non così capienti per assistere a questa singolare iniziativa del piccolo, ma effervescente paese all’inizio della val Chisone.
Presenti l’onorevole Giorgio Merlo, il senatore Elvio Fassone, per la Regione Piemonte, il consigliere regionale del territorio Giampiero Clement, per la Provincia di Torino il presidente del consiglio provinciale Sergio Vallero e l’assessore alle pari opportunità Aurora Tesio, la presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Piemonte Saida Ali Amed, i discendenti dell’avvocato Lidia Poet, molti sindaci e amministratori del territorio e del torinese.
Più di mille i libri raccolti finora con un grande lavoro di promozione, svolto dal sindaco Laura Zoggia dall’assessore Elisa Bessone e della volontaria bibliotecaria dottoressa Elisa Levrino. I volumi sono giunti da tutte le Commissioni pari opportunità regionali Italiane, dalle case editrici, da tante autrici che hanno inviato i loro scritti e da tante persone che hanno testimoniato la loro adesione inviando i loro testi più cari. Ogni libro è contrassegnato dal nominativo di chi l’ha donato per far sì che la biblioteca sia un bene comune.
Questo spazio è stato diviso in settori e contiene pubblicazioni di genere che spaziano dalla sociologia, alle tematiche del lavoro, della salute, della violenza contro le donne, alla narrativa, all’arte e alla storia, è stato intitolato a Lidia Poet, primo avvocato donna d’Italia originaria delle nostre valli e figura simbolo della discriminazione sessuale e della lotta femminile per l’affermazione delle pari dignità. Laureatasi nel 1883 dovette attendere fino al 1920 per potersi iscrivere all’albo degli avvocati.
La Biblioteca donna, ha come obiettivo la promozione e la divulgazione dei testi femminili e questa prima tappa ha rappresentato solo l’avvio formale dell’iniziativa che ora dovrà essere ampliata, messa in rete per diventare punto di riferimento del territorio e non solo”. Per ora si potrà accedere per la consultazione, tutti i giovedì dalle 15 alle 19.
LIDIA POET
Lidia Poët nasce nel 1855 a Traverse, una borgata del Comune di Perrero in Val Germanasca, da una famiglia borghese. Dopo gli anni della giovinezza, trascorsi nel pinerolese, riesce ad iscriversi alla Facoltà di legge dell’Università di Torino, tra lo stupore e la meraviglia di tutti, in quanto era inconsueto che una donna intraprendesse questo genere di studi. Nel 1881 consegue la laurea, ma i veri problemi sorgono da questo momento in poi; infatti, nel 1883, la Corte d’Appello di Torino le nega l’iscrizione all’albo professionale sostenendo che “la professione forense deve essere qualificata come un ufficio pubblico e come tale l’accesso è per legge vietato alle donne”
Tale concessione avverrà solo nel 1920. La Poët dedicherà la sua attività lavorativa per la tutela morale e giuridica dei minori e per la difesa dei diritti delle donne; sarà per sempre esempio di volontà, tenacia e conquista. Muore a Diano Marina il 25 febbraio 1949.